I Suoi ormoni parlano della Sua fertilità
L’analisi ormonale è un esame specifico per le donne che stanno per iniziare un trattamento di riproduzione assistita o che ne stanno già seguendo uno. Per loro è rapidissimo e molto semplice: si riduce a un prelievo di sangue. Per i medici è un esame importante per le informazioni che dà sulla quantità di ovociti della donna e la capacità di rispondere al trattamento di stimolazione delle ovaie caso per caso.
Nelle parole della Dott.ssa Marta Colodrón, “l’analisi o profilo ormonale consiste in un esame del sangue che serve a determinare il valore di vari ormoni riguardanti il ciclo ovarico”. Grazie a questo esame si può conoscere la riserva di ovociti e decidere quale trattamento sia il più adatto per ogni caso, spiega la specialista in riproduzione assistita della Clinica Eugin.
Se possibile, quest’analisi si deve realizzare all’inizio del ciclo mestruale, tra il secondo e il quarto giorno della mestruazione. Questo studio ormonale basale è un esame diagnostico che permette ai medici di individuare possibili anomalie nella funzione ovarica. Si prendono in esame gli ormoni FSH, LH, Estradiolo e AMH. Quest’ultimo, l’AMH, ha il vantaggio di poter essere analizzato in qualsiasi giorno del ciclo.
L’esame del sangue ormonale si realizza con il trattamento di riproduzione assistita già avviato, per controllarne l’evoluzione. In questi casi, oltre agli ormoni LH ed Estradiolo, si osservano i livelli di Progesterone che il corpo produce nella seconda fase del ciclo mestruale, dopo l’ovulazione.
Sebbene tutti i casi richiedano uno studio personalizzato, la comunità medica ritiene che i livelli normali all’inizio del ciclo in una donna fertile corrispondano ai seguenti valori:
FSH: inferiore a 10 Unità Internazionali
LH: inferiore a 10 UI
Estradiolo: inferiore a 80 picogrammi per millilitro
Progesterone: inferiore a 1 nanogrammo per millilitro (prima dell’ovulazione)
superiore a 1 e anche a 3 nanogrammi per millilitro (dopo l’ovulazione)
AMH: superiore a 2 nanogrammi per millilitro
Non è un test di fertilità
Se l’esame del sangue mostra uno squilibrio ormonale, questo può indicare l’esistenza di qualche disfunzione che sta interferendo nel concepimento. Ad esempio, un livello basso dell’ormone AMH indica che la donna ha pochi ovociti o poca riserva ovarica, così come un aumento del FSH.
In qualsiasi caso, non bisogna ossessionarsi con questi valori. “L’esame del sangue ormonale non è un test di fertilità; è un’analisi meramente quantitativa, non qualitativa”, segnala la dottoressa Colodrón, che insiste nel ripetere che dei valori normali, anche se orientativi, non escludono che possa esistere qualche tipo di alterazione della fertilità.
Sono gli specialisti medici a dover interpretarli in relazione alla cartella clinica di ogni donna e ai risultati di altri esami. In questo modo, è possibile determinare con la maggior precisione qual è il trattamento più adeguato che dovrà adottare perché il sogno della maternità possa avverarsi.