L’ottenimento di un test di gravidanza positivo (beta-hCG +) è il primo step che conferma l’avvenuto inizio del percorso che si concluderà, dopo 9 mesi, con la nascita di un bambino. Si tratta di uno straordinario processo biologico che tuttavia non sempre si finalizza con un parto, e che può interrompersi spontaneamente a vari stadi del suo sviluppo e a causa di diversi fattori eziologici. Gli eventi principali con cui si identificano queste interruzioni, in funzione dello stadio di sviluppo in cui si presentano, sono la gravidanza biochimica e l’aborto spontaneo.

Gravidanza biochimica

Il termine “gravidanza biochimica” viene utilizzato per indicare che, successivamente all’impianto dell’embrione in utero testimoniato dall’innalzamento dei livelli della gonadotropina corionica umana (beta-hCG), lo sviluppo della gravidanza si è interrotto e non è stato possibile evidenziare la formazione della camera gestazionale.

Da cosa dipende?

Nelle primissime fasi dell’impianto in utero l’embrione deve preparare il suo annidamento e iniziare i processi di placentazione e formazione della camera gestazionale, ma non sempre il processo giunge a termine. La situazione è effettivamente quella di un concepimento, ma che si esaurisce in un aborto spontaneo molto precoce.

Quando il processo si interrompe la donna nota un sanguinamento, simile ad una mestruazione, ma in molti casi l’evento passa addirittura inosservato. L’interruzione del processo può essere dovuta a diversi fattori eziologici, non facilmente individuabili, che comprendono sia fattori legati all’endometrio e all’ambiente uterino sia fattori embrionari legati a problematiche genetiche dell’embrione (aborto preclinico).

La gravidanza biochimica è molto comune in natura, recenti studi hanno riscontrato un’incidenza che può giungere al 50% di tutte le gravidanze spontanee, anche se spesso questa condizione non è riconosciuta laddove non si effettua una precoce e ripetuta valutazione delle beta-hCG.

Nelle coppie che si sottopongono a trattamenti di PMA questa percentuale è significativamente inferiore, in virtù della selezione embrionaria operata a livello di laboratorio.

Da cosa dipende?

Nelle primissime fasi dell’impianto in utero l’embrione deve preparare il suo annidamento e iniziare i processi di placentazione e formazione della camera gestazionale, ma non sempre il processo giunge a termine. La situazione è effettivamente quella di un concepimento, ma che si esaurisce in un aborto spontaneo molto precoce.

Quando il processo si interrompe la donna nota un sanguinamento, simile ad una mestruazione, ma in molti casi l’evento passa addirittura inosservato. L’interruzione del processo può essere dovuta a diversi fattori eziologici, non facilmente individuabili, che comprendono sia fattori legati all’endometrio e all’ambiente uterino sia fattori embrionari legati a problematiche genetiche dell’embrione (aborto preclinico).

La gravidanza biochimica è molto comune in natura, recenti studi hanno riscontrato un’incidenza che può giungere al 50% di tutte le gravidanze spontanee, anche se spesso questa condizione non è riconosciuta laddove non si effettua una precoce e ripetuta valutazione delle beta-hCG.

Nelle coppie che si sottopongono a trattamenti di PMA questa percentuale è significativamente inferiore, in virtù della selezione embrionaria operata a livello di laboratorio.

Incidenza della gravidanza biochimica nelle procedure di PMA

Il tasso di gravidanza biochimica varia relazione all’età dei partner, in particolare della donna, e al tipo di procedura eseguita, omologa o eterologa (nell’eterologa il tasso è più basso in ragione di una qualità dei gameti maggiormente selezionata).

Nella nostra esperienza clinica, la gravidanza biochimica presenta le seguenti frequenze medie:

  • nelle procedure di tipo omologo: il 14,5% dei casi con beta-hCG positivo;
  • nelle procedure di tipo eterologo: il 13,7% dei casi con beta-hCG positivo.
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Gravidanze biochimiche
Procedure omologhe

2_Gravidanze_biochimiche_Procedure_eterologhe

Gravidanze biochimiche
Procedure eterologhe

Tasso di aborto

Il termine “aborto” viene qui utilizzato per indicare un’interruzione spontanea della gravidanza accertata ecograficamente (gravidanza clinica), laddove, per ragioni naturali, lo sviluppo dell’embrione non è in grado di proseguire.

Da cosa dipende?

L’interruzione della gravidanza può essere dovuta tanto all’inadeguatezza della placenta a mantenere il contatto materno-fetale che garantisce la crescita, quanto ad anomalie cromosomiche o genetiche a carico dell’embrione che ne impediscono lo sviluppo. Più raramente, può essere legato a traumi o patologie metaboliche della mamma. Nella maggior parte dei casi si manifesta entro la tredicesima settimana.

Nella specie umana, l’aborto spontaneo si verifica in una percentuale variabile tra il 15% e il 30% di tutte le gravidanze conclamate ed è strettamente correlato all’età della donna.

Da cosa dipende?

L’interruzione della gravidanza può essere dovuta tanto all’inadeguatezza della placenta a mantenere il contatto materno-fetale che garantisce la crescita, quanto ad anomalie cromosomiche o genetiche a carico dell’embrione che ne impediscono lo sviluppo. Più raramente, può essere legato a traumi o patologie metaboliche della mamma. Nella maggior parte dei casi si manifesta entro la tredicesima settimana.

Nella specie umana, l’aborto spontaneo si verifica in una percentuale variabile tra il 15% e il 30% di tutte le gravidanze conclamate ed è strettamente correlato all’età della donna.

Tasso di aborto nelle procedure di PMA

Il rischio di aborto spontaneo nel caso di gravidanza ottenuta con una tecnica di PMA è sovrapponibile a quello di una gravidanza naturale e aumenta in base all’età delle pazienti che si sottopongono alla procedura.

Tale rischio può essere contenuto, nel caso della fecondazione in vitro, attraverso l’applicazione agli embrioni della diagnosi genetica preimpianto (PGT-A), che consente l’individuazione di eventuali anomalie del corredo cromosomico (aneuploidie), una delle principali cause di aborto spontaneo.

Nella nostra esperienza clinica, il tasso di aborto presenta le seguenti frequenze:

  • nelle procedure di tipo omologo: il tasso di aborto spontaneo medio è del 19,9%. Tale tasso scende al di sotto del 20% quando la donna ha un’età inferiore ai 35 anni e sale fino al 40% quando la donna supera i 40 anni;
  • nelle procedure di tipo eterologo: il tasso di aborto spontaneo medio è del 20,8%.
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Tasso di aborto spontaneo
Procedure omologhe

4_Tasso_di_aborto_spontaneo_Procedure_eterologhe

Tasso di aborto spontaneo
Procedure eterologhe

Secondo i dati del Registro Nazionale PMA dell’Istituto Superiore di Sanità il tasso medio di aborto per le gravidanze ottenute dall’applicazione di tutte le tecniche di PMA di secondo e terzo livello in Italia è del 24,0% (ultimo periodo rilevato 2018).