La donna che si sottopone a trattamenti di procreazione medicalmente assistita corre dei rischi? In misura minore o maggiore rispetto a una donna che cerca di ottenere una gravidanza naturale? Esami come l’amniocentesi sono necessari per una gestazione ottenuta con tecniche di fecondazione omologa o eterologa? Il bambino nascerà sano?
In questo contenuto, offriamo alcune risposte ad alcune delle domande più frequenti che vengono poste dalle pazienti.
- Che differenze ci sono tra la fecondazione assistita e una gravidanza naturale?
- Esistono più rischi di aborto o di malformazioni in una procreazione assistita rispetto a una gravidanza naturale?
- Devo fare l’amniocentesi re rimango incinta con la fecondazione assistita?
Che differenze ci sono tra la fecondazione assistita e una gravidanza naturale?
Non c’è nessuna differenza nel processo di sviluppo dell’embrione, una volta eseguito il trasferimento, e poi in quello del bambino: la gravidanza ottenuta con un trattamento di procreazione medicalmente assistita si svolge esattamente come una gravidanza naturale.
L’inizio della gravidanza si calcola sottraendo 14 giorni alla data della tua inseminazione, della tua agoaspirazione follicolare o, per le riceventi di ovociti, a quella dell’agoaspirazione della donatrice di ovociti.
Le settimane di sviluppo dell’embrione corrispondono a quelle di una gravidanza naturale, non c’è né ritardo né anticipo nella crescita del bambino in seguito all’uso di una tecnica di procreazione assistita.
Esistono più rischi di aborto o di malformazioni in una procreazione assistita rispetto a una gravidanza naturale?
Durante una gravidanza, spesso si riscontrano sintomi che sono nuovi o che risultano scomodi, come per esempio nausee o acidità di stomaco. In genere sono disturbi passeggeri e non sono un motivo di allarme.
Tuttavia, alcuni sintomi possono indicare un problema più serio e, in quel caso, la cosa migliore è recarsi immediatamente presso il proprio centro sanitario o in ospedale. Un esempio tipico è rappresentato dalla presenza di dolore intenso all’inizio della gravidanza.
Il rischio di aborto spontaneo è lo stesso (15-20%) di una gravidanza naturale ed aumenta in base all’età delle pazienti che si sottopongono ad inseminazione o FIV. Per le pazienti che ricevono una donazione di ovociti i rischi non aumentano, poiché gli ovociti provengono da una donatrice giovane, di età compresa tra i 18 e i 35 anni.
Dopo i 40 anni, per la donna rimasta incinta sia in modo naturale sia tramite tecniche di procreazione assistita, aumentano i rischi di sviluppare un’ipertensione indotta dalla gravidanza, un diabete gestazionale, ecc., pertanto, queste gravidanze dovranno essere seguite con speciale attenzione a prescindere dalla loro origine.
È stato anche verificato scientificamente che, per i bambini nati grazie tecniche di procreazione assistita non esistono rischi più alti di alterazioni genetiche o malformazioni rispetto ai bambini nati da una gravidanza naturale.
Devo fare l’amniocentesi re rimango incinta con la fecondazione assistita?
L’ottenimento di una gravidanza mediante tecniche di procreazione assistita non esime dalla necessità di realizzare gli esami abituali per diagnosticare un’anomalia nel feto. In linea di massima, si eseguirà un’amniocentesi solo quando il risultato derivante di screening del I trimestre. Il test di screening è costituito da un esame del sangue (screening biochimico) e da un’ecografia, per la misurazione della translucente nucale del feto.
Bisogna fare attenzione se si è incinta di gemelli, perché le analisi del sangue non sono affidabili e solo l’ecografia aiuterà il ginecologo a valutare il rischio.