11 Marzo 2022
Ultimo aggiornamento: 17 Marzo 2025

Inseminazione artificiale: cos’è, come funziona e quando è consigliata

You are here:

 

Per molte coppie e donne che desiderano avere un figlio, il concepimento può rappresentare una sfida (in questo articolo, abbiamo spiegato perché rimanere incinta in modo naturale non è così semplice). Attualmente, si stima che circa una donna su sei (dal 12% al 15%) riscontri difficoltà nell’ottenere una gravidanza, spesso senza una spiegazione immediata o chiara. In questi casi, la Medicina della Riproduzione offre soluzioni sicure ed efficaci per realizzare il proprio sogno di genitorialità.

L’Inseminazione Artificiale (IA), conosciuta anche come Inseminazione Intrauterina (IUI), è una delle tecniche di Riproduzione Assistita di primo livello. Si tratta di una procedura semplice e minimamente invasiva, in cui un campione di spermatozoi selezionati viene depositato direttamente nell’utero della donna al momento dell’ovulazione, aumentando così le possibilità di fecondazione.

A seguire, scopriremo in maggiore dettaglio cos’è l’Inseminazione Artificiale, quando è consigliata, come si svolge il trattamento e qual è la sua durata. L’obiettivo è fornire informazioni comprensibili, aggiornate e scientificamente corrette per aiutarti a comprendere meglio questa tecnica e valutarne l’eventuale applicazione nel percorso di fertilità.

Cos’è l’Inseminazione Artificiale

L’Inseminazione Artificiale, il cui “nome” tecnico è Inseminazione Intrauterina o IUI, è una tecnica di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) che facilita l’incontro tra spermatozoi e ovocita, aumentando le possibilità di fecondazione.

La procedura consiste nel raccogliere un campione di liquido seminale, selezionare gli spermatozoi con migliore motilità e depositarli direttamente nell’utero della donna attraverso un sottile catetere. Questo processo avviene nel momento più fertile del ciclo, determinato mediante il monitoraggio ecografico dell’ovulazione.

A seconda della provenienza del seme, l’Inseminazione Artificiale si distingue in:

  • Inseminazione Intrauterina Omologa: prevede l’utilizzo del seme del partner. La tecnica è indicata nei casi in cui lo sperma presenti lievi alterazioni nella concentrazione, motilità o morfologia, o quando vi siano difficoltà legate alla sfera sessuale.
  • Inseminazione Intrauterina Eterologa: prevede l’impiego del seme di un donatore anonimo, ed è un’opzione da considerare per le coppie in cui il partner maschile ha problemi di fertilità non risolvibili con altre tecniche.
Dubbi o domande? Scrivici per tutte le informazioni!

Perché scegliere l’Inseminazione Artificiale?

L’IA è considerata una tecnica di primo livello, poiché è meno invasiva e più semplice rispetto ad altre procedure di fecondazione assistita come la FIVET (Fecondazione in Vitro con Embriotransfer) e la ICSI (Iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo). Inoltre:

  • Non comporta alcun intervento chirurgico.
  • Presenta un percorso più naturale, perché la fecondazione avviene all’interno del corpo della donna.
  • È un’opzione ideale per chi ha problemi di fertilità lievi e può dunque evitare tecniche più complesse.
  • Il trattamento è più rapido e semplice rispetto alle metodologie di secondo livello.

È comunque importante ribadire che, sebbene l’Inseminazione Artificiale si dimostri una soluzione efficace in molte situazioni, non sempre è sufficiente per ottenere una gravidanza. Nei casi in cui non si ottengano risultati dopo alcuni tentativi, il medico specialista potrà dunque suggerire tecniche di PMA più avanzate.

Quando è consigliata l’Inseminazione Artificiale

L’Inseminazione Artificiale (IA) è una tecnica di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) indicata in diverse situazioni in cui la gravidanza naturale risulta difficoltosa. Viene spesso scelta come primo approccio alla fecondazione assistita – ossia prima della valutazione delle tecniche di secondo livello, come la FIVET o la ICSI.

L’IA è consigliata quando il partner maschile presenta lievi alterazioni nella qualità del liquido seminale o quando esistono condizioni che impediscono il concepimento naturale. Le principali indicazioni includono:

  • Problemi di fertilità maschile: come oligoastenoteratozoospermia lieve (riduzione del numero, della motilità o della morfologia degli spermatozoi) o difficoltà degli spermatozoi nel raggiungere l’ovocita.
  • Difficoltà meccaniche di concepimento: come nel caso di ostruzioni nel tratto riproduttivo femminile che impediscono la risalita degli spermatozoi.
  • Difficoltà della sfera sessuale: come impotenza o vaginismo, che ostacolano i rapporti sessuali completi; ed eiaculazione retrograda, che comporta il rilascio del liquido seminale nella vescica invece che all’esterno.
  • Infertilità inspiegata: ossia infertilità senza cause apparenti, dopo almeno un anno di tentativi di concepimento senza successo.

In considerazione dell’importanza dell’età materna nella qualità del gamete femminile (ovocita) , l’inseminazione artificiale è consigliabile nelle coppie con partner femminile < 35 aa e non oltre i 3-4 cicli di trattamento.

In questi casi, l’Inseminazione Artificiale può aumentare significativamente le probabilità di fecondazione, soprattutto se abbinata a una leggera stimolazione ovarica.

Dubbi o domande? Scrivici per tutte le informazioni!

Come funziona l’Inseminazione Artificiale? Le fasi del trattamento

L’Inseminazione Artificiale (IA) è un processo semplice, poco invasivo e strutturato in tre fasi principali: la stimolazione ovarica, la preparazione del campione seminale e la procedura di inseminazione intrauterina.

Vediamo nel dettaglio ogni fase.

Stimolazione ovarica e monitoraggio dell’ovulazione

Il trattamento inizia con la stimolazione ovarica, che ha lo scopo di favorire la crescita follicolare e aumentare le probabilità di fecondazione. Questa fase comporta la somministrazione di gonadotropine, ormoni che stimolano le ovaie a produrre uno o più follicoli maturi. Nel corso della stimolazione ovarica, la crescita follicolare viene monitorata con ecografie transvaginali e analisi ormonali per individuare il momento più favorevole all’inseminazione. Quando i follicoli raggiungono la maturazione ottimale, si induce l’ovulazione attraverso la somministrazione di un farmaco che ne favorisce il rilascio.

La preparazione del campione seminale

Il giorno dell’inseminazione, viene raccolto il campione seminale del partner o, in caso di inseminazione eterologa, il campione di un donatore. Il liquido seminale viene trattato in laboratorio per selezionare gli spermatozoi più mobili e funzionali attraverso un processo chiamato “capacitazione spermatica”, che migliora la qualità del campione e aumenta le probabilità di successo del trattamento.

L’inseminazione intrauterina

Una volta preparato il campione, si procede con l’inseminazione intrauterina vera e propria. La paziente viene fatta accomodare in posizione ginecologica e un sottile catetere sterile viene inserito attraverso la cervice per depositare il liquido seminale direttamente nell’utero. La procedura è semplice, indolore e non richiede anestesia. Una volta completata l’inseminazione, gli spermatozoi raggiungono naturalmente le tube di Falloppio, dove la fecondazione può avvenire nelle ore successive.

L’intero trattamento si svolge nell’arco di pochi minuti e la paziente può tornare immediatamente alle sue normali attività. Se dopo alcuni tentativi l’inseminazione non porta a una gravidanza, il medico valuterà l’opportunità di passare a tecniche di fecondazione assistita di secondo livello.

IUI: quanto dura il trattamento?

L’Inseminazione Artificiale è un trattamento che si sviluppa nell’arco di circa due settimane. La fase di stimolazione ovarica, che ha una durata variabile tra gli 11 e i 14 giorni, è seguita dal monitoraggio dell’ovulazione e dalla procedura di inseminazione, che viene eseguita nel momento più favorevole al concepimento. Dopo l’inseminazione, non sono richiesti periodi di riposo o recupero particolari, e la paziente può riprendere immediatamente le sue abitudini quotidiane.

Il numero di cicli consigliati varia in base alle caratteristiche della coppia o della paziente. Generalmente, si effettuano fino a tre o quattro tentativi prima di valutare il passaggio a tecniche di fecondazione assistita di secondo livello, come la FIVET o la ICSI. La decisione dipende da diversi fattori, tra cui l’età della donna, la qualità del liquido seminale e le eventuali cause di infertilità identificate. Un consulto con lo specialista permette di definire il percorso più adatto a ogni situazione.

Prendi un appuntamento presso la clinica Eugin a te più vicina per una visita conoscitiva.

Richiedi un appuntamento presso una delle nostre cliniche!

Hai dubbi o hai bisogno di maggiori informazioni?